A Roma incontro tra il presidente del Consiglio e il numero uno della Commissione Ue, Jose Barroso. "Obiettivo comune è la difesa della moneta unica". L'appello di Bruxelles: "Necessarie le riforme strutturali"
Per il presidente del Consiglio "tutti i Paesi d'Europa hanno dei debiti importanti, e invece di chiudere i bilanci con un margine che consentisse una graduale riduzione del debito, hano sempre chiuso con un margine di deficit in più che ha aumentato il debito". Così ecco arrivare la paura per il caso Grecia e la necessità per Atene di prendere "provvedimenti di riduzione drastica dei suoi costi" mentre "noi abbiamo ritenuto di dare il nostro contributo all'aiuto alla Grecia, da parte di tutti i Paesi dell'euro". Nei giorni scorsi, infatti, la Commissione europea, l'Eurogruppo, la Bce e le 50 banche private dell'Unione europea ''hanno deciso di andare nella direzione dell'aiuto multilaterale''. Infine il premier italiano ha fatto professione di europeismo: se l'Italia è la nostra patria "di oggi", l'Europa sarà "quella di domani".
Barroso, invece, ha chiesto di eliminare "l'eccesso di spreco della spesa pubblica". Una misura per risanare i bilanci europei minacciati dalla crisi. Chiedendo, inoltre, "di procedere con le riforme strutturali rimandate". Barroso ha inoltre auspicato che "l'Europa continui ad esercitare la sua leadership all'interno del G20 portando avanti il progetto di una riforma dei mercati finanziari aumentandone, ovviamente in modo accettabile, il controllo". "E' proprio in momenti come questo che l'Europa può fare veramente progressi e passi in avanti" conclude il presidente della Commissione.
21 Maggio 2010
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