giovedì 30 ottobre 2008
''Non sono un infiltrato''
http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/3493004
lunedì 27 ottobre 2008
sabato 25 ottobre 2008
Cossiga: fuori dal Parlamento !!
"Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno. In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perchè pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito... Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì... questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio".
Intervista a Francesco Cossiga. Presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita.
Cossiga ha confessato. Ne va preso atto. In fin dei conti ne va apprezzata la sincerità, neppure Totò Riina aveva osato tanto. Ha solo detto quello che la maggior parte degli italiani sapeva: l'Italia non è una vera democrazia. Forse non lo è mai stata. Quante fandonie ci hanno raccontato da Piazza Fontana in avanti? Sul G8 di Genova? Chi ha attivato il timer delle stragi di Stato?Cossiga ci ha fornito una lezione magistrale della strategia della tensione. Però, ora, dopo quelle frasi , va dimesso dal Senato e ritirata la sua nomina a presidente emerito della Repubblica Italiana. Voglio vedere se un deputato o un senatore avanzerà la proposta in Parlamento.Se rimane al suo posto è una vergogna per il Paese e un insulto ai professori e agli studenti. Non va picchiato, è anche lui un docente anziano. Va solo accompagnato in una villa privata. Propongo, per non farlo sentire troppo solo villa Wanda di Arezzo. Insieme a Licio Gelli potrà rinverdire i vecchi tempi, parlare di Gladio, di Moro, dei servizi segreti...Un consiglio ai ragazzi: portate alle manifestazioni una telecamera, riprendete sempre chi compie atti di violenza. Vedremo chi sono, da dove vengono, se sono dei "facinorosi", come dice lo psiconano, o "agenti provocatori pronti a tutto", come suggerisce Cossiga.
dal blog: http://www.beppegrillo.it/
giovedì 2 ottobre 2008
La bancarotta dei Comuni
Non avete capito nulla? I sindaci neppure, per questo i Comuni falliscono.I derivati consentono di avere una liquidità immediata sui possibili utili. Per esempio, se si investe 100, si può incassare subito 150 (capitale più utili ipotetici). Le banche che propongono i derivati ricevono comunque le loro commissioni, spesso di qualche milione di euro, e sono esenti da ogni rischio. Se il derivato perde, il Comune perde tutto e deve restituire i soldi. Di solito la scadenza del contratto per i derivati è successiva la fine del proprio mandato. In sostanza, i debiti li paga il successore. I rischi da derivati per Comuni, Province e Regioni è di 10 miliardi di euro.In testa alla classifica dei Comuni alla Deriva, c’è Milano con una esposizione di 300 milioni di euro in derivati. La risposta della Moratti non si è fatta attendere. Il prossimo 16 ottobre il consiglio comunale valuterà se “intraprendere azioni legali contro le banche che hanno convinto il Comune di Milano a sottoscrivere diversi contratti derivati”. Quindi, UBS, Deutsche Bank, JP Morgan e Depfa.In sostanza accusa le banche di circonvenzione di incapace.Una tesi vincente. Infatti, qualunque giudice, di fronte a un sindaco che ha investito i soldi dei cittadini in derivati, lo farebbe rinchiudere.
Postato da Beppe Grillo il 02.10.08 15:03 su http://www.beppegrillo.it/