sabato 21 aprile 2012

Processo Ruby, Berlusconi in aula "Mantengo ragazze rovinate da pm"


L'ex premier a Palazzo di Giustizia per l'udienza. Deve rispondere di concussione e prostituzione minorile. Sui travestimenti: "Erano gare di burlesque". "Le donne sono esibizioniste". "I costumi regalati da Gheddafi". La testimonianza di diversi funzionari della polizia. L'agente Iafrate rivela che la giovane marocchina le disse che non era nipote Mubarak

MILANO -  "Mantengo queste ragazze, perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo", ha detto Silvio Berlusconi in un intervallo del processo sul caso Ruby 1, in corso a Milano, in cui è imputato per concussione e prostituzione minorile. A sorpresa questa mattina l'ex premier è arrivato a Palazzo di Giustizia per assistere all'udienza. 

Parlando delle giovani ha detto che in molte hanno perso il lavoro, "il fidanzato e forse non lo troveranno più" e in alcuni casi i genitori "hanno chiuso il loro esercizio commerciale". Una trentina di ragazze si sono vista la vita "rovinata" dal processo in quanto hanno avuto "come unico torto accettare un invito a cena da me". In serata, tornando sul tema del mantenimento delle giovani ha aggiunto: "Quando uno ha una barca non deve preoccuparsi di quanto costa l'equipaggio". 
"I travestimenti erano gare di burlesque". L'ex premier ha ribadito che a casa sua si tenevano solo "cene eleganti" e che dopo cena si scendeva al piano sottostante in un locale "che era la vecchia discoteca dei miei figli". A chi gli ha fatto notare che le ragazze facevano spettacoli con travestimenti da poliziotta e altro.
Berlusconi ha sottolineato "facevano gare di burlesque 3e si esercitavano".  E ancora: "Le ragazze, le donne sono per loro natura esibizioniste".  In seguito ha parlato di atmosfera di "gioiosità, serenità e simpatia". Nel pomeriggio, rispondendo ancora una volta a una domanda sul burlesque, Berlusconi ha detto che riprenderebbe a fare "le gare di burlesque" a casa sua, perché è uno spettacolo che a lui piace molto "meno estremo di quello che si vede in Tv e in teatro". 

"I costumi regalati da Gheddafi". L'ex premier ha dichiarato che non c'era nessun travestimento da suora, ma che le giovani ospiti delle cene per mascherarsi avevano a disposizione una sessantina di costumi, regalati a Berlusconi dall'ex leader libico Muhammar Gheddafi. Ha inoltre ribadito di non aver aver "mai pagato una donna per fare sesso". Durante la sua deposizione ha aggiunto che era suo "dovere fare quella telefonata in questura" perchè la ragazza gli era stata segnalata come la nipote di Mubarak. 

"Ruby? Mi ha fatto pena". L'ex premier ha risposto a una domanda sui suoi rapporti con Ruby. "Mi ha fatto pena. Ha raccontato una vita drammatica dicendo di essere stata buttata fuori dalla famiglia, perché si era convertita alla religione cattolica. Si era costruita un'esistenza fantasiosa, vergognandosi della realtà. Decidemmo di aiutarla per evitare che si prostituisse".  Ora però, ha aggiunto prima di lasciare Palazzo di Giustizia, non viene dato più alcun aiuto alla ragazza, perché "ha trovato una persona perbene che l'ha sposata".

"Il video di Fini? Una balla". Alla domanda del video su il presidente della Camera, Gianfranco Fini, l'ex premier ha risposto: "E' una balla", smentendo di avere mai fatto vedere un video satirico con protagonista Fini a una delle sue ospiti. A parlarne, sentita come teste in aula, era stata una delle ragazze che frequentavano villa San Martino, Imane Fadhil. Il  racconto della giovane marocchina viene smentito da Berlusconi che chiude il discorso con un "stiamo valutando una denuncia per diffamazione".

Le testimonianze. Oggi in aula è stato il momento delle testimonianze di Giorgia Iafrate, Pietro Ostuni e altri due funzionari di polizia di turno in questura a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Quel giorno Berlusconi telefonò più volte chiedendo che Ruby, fermata per un furto, fosse affidata alla consigliera regionale Pdl Nicole Minetti. L'ex presidente del Consiglio motivò la richiesta dicendo che la giovane marocchina era la nipote dell'ex presidente egiziano Hosni Mubarak.

Il colloquio con la ragazza. "Fu Ruby a dirmi di non essere la nipote di Mubarak, ma che a volte si spacciava come tale" ha dichiarato Giorgia Iafrate al banco dei testimoni. Secondo la teste, dunque, era chiaro fin dall'inizio che la giovane non era la nipote del presidente egiziano.   "Non ci fu nemmeno bisogno di attivare il canale diplomatico", ha precisato Iafrate  spiegando di aver riferito al capo di gabinetto della Questura di Milano Ostuni del suo colloquio con la ragazza marocchina.
 La telefonata di Berlusconi. Del fatto che Ruby non fosse la nipote di Mubarak era convinto anche Ostuni. In aula il capo di gabinetto ha raccontato della telefonata che ricevette la sera del 27 maggio quando il caposcorta gli passò al telefono l'allora premier, Berlusconi. "Mi disse che c'era una ragazza in questura che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che sarebbe arrivata la consigliera parlamentare Nicole Minetti che si sarebbe fatta carico della situazione per l'affidamento".

Il ruolo della Minetti. La ragazza fu affidata a Nicole Minetti tra le 2 e 2,30, mentre la famiglia della minore in Sicilia fu contattata solo verso le 4 del 28 maggio.  Dal racconto di Ostuni emerge che "non c'era altra possibilità oltre all'affidamento alla signora Minetti dal momento che mancavano posti disponibili nelle comunità e che non si poteva trattenere una minore in questura per la notte". Il pm dei minori aveva dato indicazioni di identificare con certezza la ragazza e di affidarla a qualcuno solo dopo aver adempiuto a tale dovere.
(20 aprile 2012)

The 100 Most Influential People in the World


Mario Monti    Prime Minister

By LARRY SUMMERS                                                Wednesday, Apr. 18, 2012

They are the people who inspire us, entertain us, challenge us and change our world. Meet the breakouts, pioneers, moguls, leaders and icons who make up this year's TIME 100


At this moment, Mario Monti is the world's most important ex-economics professor. True, Ben Bernanke's monetary-policy decisions will move the needle in the U.S., but the fate of a continent rests on Monti's shoulders. If he can continue to institute meaningful reform, Europe will successfully weather the debt crisis. If he cannot, the vision of a unified Europe will unravel.Already he has pulled Italy from the ledge by standing up to vested interests — taxi drivers, pharmacists and railway workers — to increase competition and renew economic vitality. Instituting these reforms took great courage, particularly in a country where leaders have too often proved beholden to powerful lobbies. He has taken painful steps to cut spending, raise taxes and reduce Italy's budget deficit. As a result, the nation's bond yields have tightened significantly, and imminent fears about the monetary union's collapse have subsided.Monti, 69, knows that growth is what is most important. Reforming Italy's two-tier labor system to foster such growth will be his most arduous task. However, given the courage and dexterity he's displayed thus far, I trust that he's up to the challenge. The stakes could hardly be higher.Summers is a former Treasury Secretary and current professor at Harvard University

http://www.time.com/time/specials/packages/article/0,28804,2111975_2111976_2111997,00.html